L’architettura d’interni studia l’uomo e lo spazio abitato nelle sue abitudini personali, esigenze familiari, necessità lavorative. E’ la progettazione degli spazi e degli oggetti d’uso comune all’interno di un luogo chiuso, sia esso un’abitazione privata, un esercizio commerciale, uno spazio ricettivo, un ambiente di lavoro.
Da dove inizio?
La prima cosa da fare è tenere presente che ci sono due tipi di esigenze da soddisfare:
1) Di tipo oggettivo sono i percorsi, le visuali, le normative tecniche, l’ambiente circostante, i vincoli architettonici.
2) Di tipo soggettivo sono invece quelli strettamente connessi alla committenza, alle esigenze abitative, alla destinazione d’uso dei locali, alle necessità e abitudini di chi abiterà lo spazio oggetto di studio.
Come va suddiviso lo spazio abitativo?
Per iniziare a ridistribuire il tuo appartamento, devi sapere che questo è composto da:
- Le zone
- Le aree (e i requisiti igienico sanitari)
- Le sub- aree
- I percorsi
Le zone

Tradizionalmente le due macro zone negli spazi abitativi vengono suddivise in zona giorno e zona notte.
Appartenenti alla zona giorno sono il soggiorno/pranzo, la cucina, lo studio.
Appartenenti alla zona notte sono invece il bagno e le camere da letto.
Queste due macrozone devono essere opportunamente collegate tra loro con una successione logica di fluidità di percorsi e passaggi (corridoi e disimpegni) il più possibile ridotti.
Le aree
All’interno delle due zone principali si trovano le aree che a loro volta verranno suddivise in sub-aree le quali comprendono lo studio delle misure antropometriche (le misure di un uomo medio). Le aree che compongono la zona giorno e la zona notte (come il bagno, le camere da letto, il soggiorno ecc.) andranno considerate in base ad una serie di parametri che variano a seconda del nucleo familiare, delle esigenze di ognuno dei componenti della famiglia, e della struttura propria del fabbricato.

In relazione a questo proposito sono da tenere presente innanzitutto la conformazione fisica dell’abitazione. Molte volte infatti ci si trova nell’impossibilità di realizzare una determinata disposizione degli spazi proprio a causa dei vincoli strutturali presenti, nonché della normativa che disciplina la salubrità negli ambienti.
Requisiti igienico sanitari dei locali
La legge che disciplina questo aspetto della progettazione è il decreto del ministero della sanità del 5 luglio 1975 che impone delle prescrizioni relative all’altezza ed ai requisiti igienico- sanitari principali dei locali di abitazione.
Quali caratteristiche devono avere gli ambienti?
– L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m 2,70 riducibili a m 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli.
– Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14, se per due persone.
– Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14.
– Le stanze da letto, il soggiorno e la cucina debbono essere provvisti di finestra apribile.
– Ferma restando l’altezza minima interna di m 2,70, l’alloggio monolocale, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28 se per una persona, e non inferiore a mq 38, se per due persone.





Altezza minima 2,70 mt.

– Tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta, adeguata alla destinazione d’uso.
– Per ciascun locale d’abitazione, l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
– Il “posto di cottura” (angolo cottura), eventualmente annesso al locale di soggiorno, deve comunicare ampiamente con quest’ultimo e deve essere adeguatamente munito di impianto di aspirazione forzata sui fornelli.
– E’ comunque da assicurare, in ogni caso, l’aspirazione di fumi, vapori ed esalazioni nei punti di produzione (cucine, gabinetti, ecc.) prima che si diffondano.
– La stanza da bagno deve essere fornita di apertura all’esterno per il ricambio dell’aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica.
– Per ciascun alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo.
Le sub-aree
Le sub-aree costituiscono appunto le suddivisioni che indentificano funzioni più precise all’interno delle aree principali. Queste sono caratterizzate per non essere soggette a particolari costrizioni se non quelle date dalle esigenze del fruitore e delle dimensioni degli spazi in relazione alle attività che si propone di svolgere all’interno dell’area oggetto di studio, con lo scopo di migliorare la soddisfazione dell’utente

A questo proposito, intervengono le misure antropometriche, cioè le misure dell’uomo. Per progettare è essenziale tenere conto dei caratteri fisici (altezza, larghezza delle spalle, linea degli occhi ecc..) di un uomo medio. Tutte queste misure sono state studiate per consentire di determinare gli standard dimensionali degli spazi interni e le caratteristiche strutturali degli arredi.
Come progettare le sub-aree?
Per progettare le sub-aree è necessario tener conto:
- Delle attività alle quali saranno destinati gli spazi
- Delle misure standard
Fuori dalla progettazione specifica per una determinata famiglia o persona con le proprie esigenze, che daranno luogo ad una disposizione particolare degli spazi, ci sono dei parametri metrici che dovranno essere rispettati per un confortevole uso dell’abitazione.
Le dimensioni standard degli ambienti.
Soggiorno
Per calcolare la distribuzione di un soggiorno devono essere prese in considerazione queste misure.
Tavolo + sedie + ingombro di percorso.
Notare come è necessario disporre i mobili ad una distanza ragionevole dalle pareti o da altri oggetti (da 60 a 75 cm), per riuscire a transitare passando dietro le sedie (A), potersi alzare agevolmente (B).

Altre misure standard riferite al mobilio che può essere collocato in un soggiorno.

Data la varietà di modelli e soluzioni per ogni situazione che si trovano nel mercato, le misure possono variare, ma indicativamente queste sono le dimensioni standard di poltrone e divani. L’ideale è misurare i mobili che si hanno, e calcolare una distanza di fronte alla seduta, di circa 50-65 cm dove potrà trovare posto un piccolo tavolino. Se si dovrà passare dietro il divano, si avrà un bisogno minimo di 60 cm di distanza dallo schienale al muro o da altri ostacoli (ad esempio un tavolo o una libreria)
Cucina
Altrettanto dovrà essere considerato per la cucina.
Lo standard è di 60 cm di profondità per modulo con variazioni in larghezza a seconda dell’apparecchio di cui si tratta.

Ad esempio:
– L’altezza del piano è solitamente 80-85-90 cm
– Il piano cottura è di 60 x 60 (ma ce ne sono di 90 cm di larghezza con sei fornelli).
– La lavastoviglie è di 60 x 60.
– Il frigorifero p di 60 x 60 anche se alcuni modelli arrivano a 90 cm di larghezza.
– Il lavandino singolo è di 110 x 60.
– Il lavandino doppio è di 120 x 60 oppure di 150 x 60.
- Si dovrà prevedere a fianco dei fornelli un piano di appoggio non minore di 60 cm di larghezza per facilitare la preparazione dei cibi e per appoggiare piccoli elettrodomestici.
- Valgono nelle cucine abitabili le spaziature previste per i passaggi.
- La cucina deve essere provvista di finestra apribile.
I Percorsi

La fluidità degli spostamenti all’interno della casa è un punto molto importante da tenere in considerazione. I passaggi logici tra le zone, aree, e sub-aree, consentono di ricavare spazi che abitualmente vengono sprecati in corridoi e disimpegni, talvolta non necessari.

Il caso proposto evidenzia come prima della ridistribuzione, l’utente fosse costretto a percorsi tortuosi e inutili.
A richiesta del committente si è scelto di ampliare la cucina facendola diventare abitabile. Se ci fosse stata l’esigenza di aggiungere una camera da letto, sarebbe stato possibile perché il vecchio percorso occupava una superficie di 9.15 mq, pari a una camera da letto singola.
Inoltre la stanza da letto, grazie alla nuova posizione dell’armadio e della porta, ora riesce ad ospitare anche una scrivania.
Come illustrato dalla planimetria i percorsi sono semplici, fluidi, e logicamente interconnessi per circoscrivere al massimo quegli spazi, che sebbene indispensabili, possono essere utilizzati soltanto per il transito, lasciando superficie utile a favore della fruibilità degli altri ambienti.
In conclusione…. tutti gli aspetti che abbiamo analizzato assumono un’importanza fondamentale in quella che sarà la vita quotidiana di chi dovrà abitare e quindi vivere la propria abitazione.
Una casa con la giusta distribuzione degli spazi, le cui stanze avranno la giusta illuminazione laddove non si potrà sfruttare la luce naturale, i cui impianti e infissi siano sicuri ed efficienti sia d’estate che d’inverno in relazione anche alla posizione in cui si trovano, sarà confortevole e sicura…proprio come ve la immaginavate!